Concepito nella montagna, per la montagna

Edoardo Gellner

Come un racconto svelato da un viaggiatore curioso che si arrampica tra le montagne incontrando, uno dopo l’altro, gli elementi che lo compongono, la storia dell’Hotel Boite prende forma attraverso frammenti da scoprire uno dopo l'altro come capitoli di un romanzo avvincente.

Vista sul Monte Pelmo dalle Dolomiti, una delle vette più iconiche visibili dall’Hotel Boite

Il legno, grazie alla sua insolita e deliziosa luce, diventa per così dire il protagonista principale della storia e dello stesso Hotel Boite.

Progettato da Edoardo Gellner e costruito tra il 1961 e il 1963, l'Hotel Boite fa parte dell'ex ENI - Village, maestoso progetto concepito dall'allora amministratore delegato dell'ENI Enrico Mattei, per ospitare i dipendenti dell'azienda durante le loro vacanze.

Per Gellner si trattava di trovare il giusto equilibrio tra la solitudine della natura e la necessità di contatto sociale degli abitanti delle città. Non si trattava di creare una comunità di villaggio che vive e lavora in un luogo per generazioni, ma piuttosto una comunità metropolitana di lavoratori, che si riunisce brevemente (per poche settimane) a scopo ricreativo e, più o meno, vive insieme. Una società del tempo libero, che però, in parte, porta con sé le conoscenze e le gerarchie della fabbrica. E così la configurazione degli spazi e la frequenza dei contatti — cercati o casuali — diventano anch’essi criteri fondamentali per la pianificazione e la progettazione degli spazi.

Magnificent panoramic view of the Dolomites from the balcony of a room at the Hotel Boite

Da sempre accogliamo ospiti da ogni parte del mondo in un hotel nato dall'incontro tra l'amore per il design e la natura pura delle Dolomiti, un luogo pensato con cura fin nei minimi dettagli.